Visite: 962

Summerschool31 Summerschool30 Summerschool29 Summerschool28 Summerschool27 Summerschool26 Summerschool25 Summerschool24 Summerschool23 Summerschool22 Summerschool21 Summerschool20 Summerschool19 Summerschool18 Summerschool17 Summerschool16 Summerschool15 Summerschool14 Summerschool13 Summerschool12 Summerschool11 Summerschool10 Summerschool9 Summerschool8 Summerschool7 Summerschool6 Summerschool5 Summerschool4 20140724_193801Summerschool3 Summerschool2 Summerschool120140817_172944

Dal 24 al 30 luglio 2014 ho partecipato con molto piacere alla IV edizione della Summer School ”Giornate d’Europa” fondata e diretta dal bravissimo Gennaro Cosentino, noto giornalista calabrese Rai. Con la partecipazione di tanti egregi docenti universitari e responsabili amministrativi provenienti da tutta Italia e con tanti bravissimi giovani partecipanti, anch’essi da tutta Italia, la Summer School ”Giornate d’Europa” si conferma una Istituzione formativa dalle grandi potenzialità culturali e politiche. Ancora più perché organizzata nel centro storico di uno dei borghi più belli d’Italia, Aieta (Cs), situato nel Parco Nazionale del Pollino a pochi chilometri dalla stupenda costa alto – tirrenica.
Una settimana per riflettere sull’identità dell’Europa, sull’anelito di un’Europa quale spazio privilegiato della speranza umana (come si legge nel preambolo della sua bozza di Costituzione), promotrice di progresso e pace, sia all’interno che all’esterno dei Suoi confini. Partendo dal concetto di identità come un voler essere, più che un essere, abbiamo ragionato sul fatto che noi europei, soprattutto noi giovani europei, vogliamo un’Europa che diventi laboratorio mondiale di uno sviluppo che sia sostenibile a livello economico, sociale e ambientale; un’Europa antesignana della ”democrazia partecipativa”, capace di concedere ai cittadini spazi sempre più ampi di sovranità, dignità, libertà. 
Per fare questo, vogliamo che l’Europa unita sia capace di formulare politiche più incisive nei settori chiave del progresso (l’istruzione, la ricerca, l’innovazione) e politiche più efficaci di coesione sociale e territoriale, affinché i Paesi più forti non prevarichino sui Paesi più deboli e le fasce sociali più deboli siano incluse sempre più pienamente nei vecchi e nuovi diritti e doveri di cittadinanza. 

 

Condividi articolo