Francesco Lo Giudice è prima di tutto un amico vero, sincero! Con lui condivido passione politica, voglia di cambiare, onestà e trasparenza nell’esercizio dell’attività politica. Proprio per questo è stato, per oltre un anno, compagno di viaggio. Insieme abbiamo attraversato la Calabria per la presentazione del mio libro ‘Cronache di fine impero’. Francesco quel mio libro lo ha praticamente fatto suo, in ogni piazza lo ha illustrato con grande partecipazione. E al solo sentirlo parlare, in tanti si innamoravano di quel lavoro. Oggi sono io a parlare del lavoro che pubblica Francesco. Ad entrambi sta a cuore la nostra terra, la Calabria, il sud più in generale. Entrambi vorremmo vedere rinascere questa nostra Regione, diventare finalmente una terra di sviluppo, crescita, legalità. Francesco vive con un senso fortissimo di partecipazione, direi addirittura di angoscia, il ‘dramma del Mezzogiorno’, il suo isolamento culturale ed economico, i gravissimi ritardi, la povertà di una classe politica che appare da oltre un ventennio del tutto incapace! Da questo volume traspare non tanto un senso di rassegnazione, quanto una voglia di ‘rivolta’. Il desiderio fortissimo che avvertono i giovani impegnati come Francesco è quello di chiudere questa fase storica, cancellare la deleteria politica dell’assistenzialismo e dei ‘contributi finanziari’, riportare il sud al di fuori e al di sopra dell’ormai logora ‘questione meridionale’! Dobbiamo andare avanti con un passo diverso, con una rottura rispetto a quello che è stato, immaginando una Calabria delle ‘piccole opere’, dei grandi passi avanti in settori strategici quali l’ambiente, la natura, le tradizioni, la storia, la cultura. Francesco è chiaramente convinto che la Calabria non si salva per ‘grazia di Dio’. Si salva per volontà dei calabresi. Perché ci sarà un futuro solo se i calabresi lo vorranno, se cominceranno
a battersi contro tutte le forme di criminalità, violenza, corruzione, clientelismo, arretratezza culturale. Ci sarà un futuro se
si saprà guardare avanti con determinazione; un futuro fatto di buona politica, di sani investimenti, di accoglienza, di rispetto.
Un futuro che finora è apparso troppo lontano, ma che vive nell’animo dei calabresi, della migliore Calabria, di una terra che non vuole arrendersi ai colossali ritardi, alle minacce mafiose, al racket e all’ usura, alla sporca politica, alle zone d’ombra e all’omertà diffusa. La Calabria è terra di martiri per il lavoro, di giovani in fuga, di vittime delle catastrofi, di uomini spaventati. Ma la Calabria è anche terra di rara bellezza, di eccellenze silenziose, di arte e cultura senza eguali. Terra di contrasti, di inferno e paradiso, di speranza e di disperazione, di ricchezza e di miseria. Di acqua e di fuoco. Di santi e di demoni. Questa è la Calabria che studia e vive Francesco Lo Giudice. Ma non è questa la Calabria per cui intende impegnarsi lui e tanti ragazzi come lui. E’ un’altra Calabria. E’ la Calabria del futuro e della speranza.
Franco Laratta
Giornalista-scrittore già Parlamentare della Repubblica