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VentidelSud
Il discorso che segue l’ho pronunciato a Napoli il 10 maggio 2014, nella sala conferenze dell’Hotel Stelle, per aver partecipato alla manifestazione ”Venti del Sud” indetta dal Vice Presidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, e che ha visto 20 relatori (selezionati tramite concorso) esprimere la loro idea per favorire lo sviluppo economico e l’occupazione nel Sud dell’Italia. La manifestazione è stata molto bella e ha visto la partecipazione oltre che di numerosa gente, dell’on. Gianni Pittella e dell’on. Pina Picierno, candidata capolista della circoscrizione Sud per il Pd alle elezioni europee del 25 maggio 2014. 

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Caro Gianni, cari tutti, 

Il SUD si è SVILUPPATO SENZA AUTONOMIA produttiva

poiché si è

MODERNIZZATO SENZA INDUSTRIALIZZAZIONE.

A tutt’oggi il SUD dell’ITALIA è a RISCHIO DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE.
OGGI però la CRISI mette in discussione il sistema di SVILUPPO DUALISTICO DEL PAESE
e fa pensare finalmente al Mezzogiorno
come la grande opportunità dell’Italia, e per certi versi anche dell’Europa.
Ci troviamo all’interno di quella che è stata definita la TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE,
ossia quella sta vedendo l’affermarsi di NUOVE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO
(quelle rinnovabili, di cui il Mezzogiorno è ricco e generoso)
e delle NUOVE TECNOLOGIE riguardanti la COMUNICAZIONE (quelle digitali e senza fili),
di cui tutti ormai disponiamo.
Per promuovere lo SVILUPPO ECONOMICO e l’OCCUPAZIONE nel Mezzogiorno
è necessario, secondo me, caro Gianni spingere per
l’ATTUAZIONE di un vero e proprio PIANO DI RISORGIMENTO INDUSTRIALE !
che permetta, attraverso INVESTIMENTI FINANZIARI APPROPRIATI (direi CHIRURGICI)
la NASCITA DI NUOVE IMPRESE (soprattutto giovanili, femminili, e ad alta innovazione tecnologica)
e il RILANCIO di QUELLE ESISTENTI, evitando sprechi di risorse.

Questo, concretamente, si può fare incrementando l’istituzione di:
–> ZONE ECONOMICHE SPECIALI o ZONE FRANCHE URBANE
(a tempo determinato e a progressiva riduzione)
che permettano alle imprese un ABBATTIMENTO dei costi dell’imposizione fiscale:
(Irap, Irpef, Iva, Imu, Imposte doganali e sul reddito, tasse sull’import / export, sul costo del lavoro, sulla produzione alimentare).
Le Zone Economiche Speciali o Franche Urbane sono zone all’interno di un Paese in cui si adottano specifiche leggi finanziarie, in cui le tasse vengono ridotte e possono essere azzerate completamente. Esse si istituiscono nelle aree svantaggiate (proprio come il nostro amato Sud).
ZONE che siano anche A BUROCRAZIA ZERO
(per permettere un abbattimento dei tempi e delle procedure amministrative)
Queste ultime in Italia sono state tentate ma finora mai realizzate.
Tali agevolazioni permetteranno di compensare
le DISECONOMIE tipiche del nostro territorio:
– CARENZA INFRASTRUTTURALE,
– CRIMINANALITA’ ORGANIZZATA,
– INEFFICIENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

QUESTE ZONE ECONOMICHE SPECIALI o FRANCHE URBANE si possono istituire
in AREE STRATEGICHE DEL SUD (ad esempio laddove esistono AREE INDUSTRIALI DISMESSE o SCARSAMENTE UTILIZZATE). che sono tante e che si possono bonificare e attrezzare grazie ai fondi comunitari a disposizione come sai per le “azioni integrate di sviluppo urbano sostenibile”, e per ricerche innovative nel campo della riqualificazione urbana e ambientale.
IL CONNUBIO TRA:
– QUESTE AGEVOLAZIONI FISCALI,
– IL MINORE COSTO DEL LAVORO che c’è al Sud rispetto al NORD,
– L’IMPEGNO dell’Unione Europea, di GOVERNI NAZIONALI E LOCALI
(che va stimolato ai vari livelli, come Tu hai fatto in passato e Ti sei ripromesso di fare in futuro)
– la VICINANZA ai PAESI NORDAFRICANI e MEDIORIENTALI
(le cui società ed economie stanno crescendo a ritmi e livelli sostenuti),

genereranno
non solo a mio avviso un fiorire di START – UP e NUOVE IMPRESE (ANCHE SOCIALI e COOPERATIVE) soprattutto nei settori dove il Sud è potenzialmente forte:
Energie rinnovabili,
Turismo
Agroalimentare
Manifatturiero dell’artigianato artistico
ma potranno innescare un processo di DELOCALIZZAZIONE DI PARTE DELLA PRODUZIONE
delle AZIENDE del CENTRO NORD al SUD, anziché in Bulgaria, Romania, Polonia, Slovenia, Slovacchia, dove oggi invece avviene.

QUESTO PIANO DI INVESTIMENTI (per istituire le ZONE ECONOMICHE SPECIALI) AL SUD
è NECESSARIO e DOVEROSO.

L’ha fatto la GERMANIA nei confronti della Sua zona dell’Est (la ex Repubblica Federale Tedesca, che all’epoca contava circa 17 milioni di abitanti più o meno come il Mezzogiorno), dalla caduta del muro di Berlino fino a oggi, investendo ben
1.300 MILIARDI DI EURO
per una RIUNIFICAZIONE DEL PAESE che sembrava impossibile.
Oggi la Germania è uno dei Paesi più forti al mondo.
QUESTO PIANO DI RISORGIMENTO INDUSTRIALE
permetterà al Mezzogiorno di DIVENTARE:
PIATTAFORMA LOGISTICA
e PONTE
dell’EUROPA
NEL MEDITERRANEO
di RISOLVERE LA SUA SCARSA AUTONOMIA PRODUTTIVA,
( che è stata e che è come sappiamo CONSEGUENZA & CAUSA di molti dei nostri mali sociali)
SCONFIGGERE quella che Tu Gianni hai definito TRAGEDIA EUROPEA: la DISOCCUPAZIONE
e realizzare un NUOVO MIRACOLO ECONOMICO ITALIANO, che questa volta però vedrà protagonista il Sud
Così da unire e rilanciare il nostro PAESE E l’EUROPA MERIDIONALE,
E APRIRE UNA NUOVA FASE DEL NOSTRO DESTINO COLLETTIVO.

GRAZIE per l’opportunità che ci hai concesso,
buon lavoro Gianni
e auguri a tutti noi!

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GianniPittella

 

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