1)Come è nata la sua passione per la politica e quali sono stati i suoi ideali ?
Caro Pasquale permettimi innanzitutto di ringraziare Te e tutti Voi ragazzi di Utopia per questa intervista e per la stima che attraverso di essa mi avete manifestato. Puoi darmi tranquillamente del tu. Per via dell’attività politica di mio padre, come è facile immaginare, sono nato e cresciuto in un ambiente dove la politica era argomento di tutti giorni e spesso e volentieri ne era l’argomento principale. Nonostante la mia giovane età (27 anni) ho assistito a decine e decine di riunioni, comizi, assemblee, manifestazioni collettive. Ho ascoltato tante conversazioni e letto tanti documenti. Ho maturato la passione per la politica quando ho incominciato a capire la sua fondamentale importanza per l’armonia sociale e quindi per il benessere di tutti. Diciamo che l’interesse attivo è iniziato più o meno alla vostra età. I miei ideali sono stati da subito e inevitabilmente quelli di mio padre i quali, in qualità di figlio, ho cercato subito di imitare. Sono gli ideali di chi si rende conto che il mondo è pieno di ingiustizie e, nel suo piccolo e per quel che può, fa di tutto per risolverle.
2)Puoi esporre gli ideali del tuo movimento politico,”il movimento del sole” ?
Quando io ed altre giovani persone di Bisignano abbiamo deciso di fondare il Movimento del Sole, quasi due anni fa, l’antipolitica di oggi non era ancora scoppiata e non esistevano le nuove formazioni politiche come il partito democratico, il popolo della libertà, la sinistra democratica, la destra, ecc… Lo scenario regionale e nazionale era quello di una politica incatenata e assolutamente incapace di risolvere sia i problemi vecchi che quelli nuovi. E soprattutto incapace di risolvere definitivamente la questione del Sud Italia. Così, consapevoli del fatto che la Calabria e le regioni meridionali avessero un assoluto bisogno di una nuova classe dirigente, più onesta, più preparata, più determinata, più coraggiosa, più giovane, abbiamo deciso di unirci e metterci a lavorare per poter esprimere liberamente le nostre idee, la nostra indignazione, i nostri progetti. Non è stata una scelta comoda, ma abbiamo dato il nostro contributo, soprattutto con il sito internet, e lo abbiamo dato con coraggio e senza condizionamenti di sorta. Ora ci regoleremo come continuare questo nostro impegno.
3)Essere un “figlio d’arte” ti pesa?
Essere il figlio di un grande uomo politico locale ha fortemente condizionato la mia esistenza, in tutti i sensi. Non mi pesa affatto, però. Anzi, sono onorato e felice di essere figlio di Carmelo Lo Giudice, perché, al di là dell’affetto che un figlio prova per suo padre, è una persona verso la quale nutro una profonda stima. E’, e sarà per sempre, uno dei miei maggiori punti di riferimenti.
4)Pensi di poter diventare l’erede politico di tuo padre ?
Che dirti, caro Pasquale? Da mio padre, e da mia madre, penso di aver ereditato ciò che mi interessava realmente ereditare e cioè un autentico rispetto per gli altri e una sensibilità per le problematiche che affliggono la nostra società. Se essere erede politico di mio padre significa lottare, come egli ha fatto, per l’affermazione dei diritti delle persone e il miglioramento delle condizioni generali del territorio e dei suoi abitanti, soprattutto dei più deboli e dei più onesti, è ciò che nel mio piccolo sto già facendo. Spero di poter diventare bravo come lo è stato lui.
5)A ridosso delle ultime elezioni si vociferava di una vostra candidatura nella lista di A. Gallo. Ti va di raccontare cosa è successo veramente?
Certamente. Con i colleghi del Movimento del Sole avevamo deciso di partecipare alle scorse elezioni per candidarci a rappresentare tutti quelli che la pensassero come noi, ed avevamo individuato in Antonello Gallo, a prescindere dalla sua appartenenza partitica, la persona giusta da affiancare e con la quale poter amministrare nell’eventualità della vittoria. Lui però ci ha ripensato e, in modo devo dire poco corretto, ha messo fine all’avventura inserendosi, qualche giorno prima della scadenza, nella lista dell’attuale maggioranza. Accaduto ciò, abbiamo ricevuto diverse proposte, dirette ed indirette ma, avendo una precisa idea della politica non ci è andata di stringere accordi l’ultima sera, senza la ponderata condivisione di un programma. Ci è dispiaciuto non poter ricevere la fiducia della gente, ma ci stiamo impegnando ugualmente. Personalmente non nutro risentimento verso Antonello Gallo e, come me, penso neanche i miei colleghi. Ha sbagliato, spero solo se ne sia reso conto.
6)Come giudichi l’operato dell’attuale amministrazione comunale ?
Questa Amministrazione, purtroppo, non mi piace affatto. Pur ossequiando la volontà popolare, ritengo che la vittoria dell’attuale Amministrazione sia il risultato esasperato di un sentimento di antipolitica maturato come reazione alle disattenzioni dell’ambiente politico locale. Altrimenti non si spiegherebbe come mai, un anno prima, quasi la stessa compagine sia riuscita a vincere, e di poco, solo grazie all’appoggio della lista esclusa dalla competizione. Purtroppo, come la vita dimostra, le cose fatte con rabbia si rivelano quasi sempre sbagliate e spesso dannose. E’ una maggioranza costruita esclusivamente intorno alla figura del Sindaco, con progetti e convinzioni divergenti, poca competenza tecnica e, mi dispiace dirlo, tanta arroganza. Non mi sembra, insomma, che rappresenti le aspirazioni della nuova società bisignanese. Nella nostra Città inoltre sono successi negli ultimi tempi fatti criminali molto gravi e l’attuale maggioranza non ha preso posizioni precise in merito. Ciò lo reputo molto grave. Dubito che abbiano il coraggio di cambiare rotta e spero che non facciano molti danni. Noi lavoreremo per impedire che ciò avvenga.
7) A Bisignano c’è stata una polemica sull’antenna della compagnia telefonica “3”. Quali sono le tue impressioni a riguardo ?
Prima di far installare l’antenna sul nostro tetto di casa, noi della famiglia ci siamo consultati con degli esperti, i quali ci hanno garantito che non risultano, a tutt’oggi, dati scientifici che dimostrino la pericolosità di questo particolare tipo di antenne. Nel caso contrario la nostra famiglia non ne avrebbe mai permesso l’installazione non avendo, per fortuna, rilevanti problemi economici ed essendo stati sempre a fianco della gente e mai contro. L’antenna della “3” è stata oggetto di aspre polemiche politiche semplicemente perché a farla installare sul proprio tetto di casa è stato Carmelo Lo Giudice, lo storico Sindaco di questa Città, l’avversario più temuto dall’attuale Sindaco, e di conseguenza il personaggio da dover screditare. L’antenna è stata, dunque, strumentalizzata per vincere le elezioni. Di antenne telefoniche le città ne sono strapiene, a Montalto una è addirittura su una chiesa del centro e a Cosenza è sul tetto del Municipio. Del resto usare i telefonini è diventato ormai una necessità; molti di noi ne usa addirittura più di uno quotidianamente. Una recente indagine statistica ha rilevato, infatti, che in Italia ci sono più telefonini che persone. A prescindere comunque da questi dati, ritengo giusto e doveroso fare in modo che, a scopo cautelativo, si eviti la concentrazione di questi apparecchi elettromagnetici in uno stesso luogo e che ne sia regolata l’installazione per salvaguardare la salute pubblica.
8)Recentemente ti abbiamo visto nel pubblico di “annozero” nella puntata sul PM catanzarese Luigi De Magistris. Ti va di darmi le tue impressioni sul caso “why not” e sul PM ?
Con molto piacere. E’ un episodio che mi ha segnato ed insegnato molto, in quanto è la dimostrazione che affrontare le malefatte di un sistema politico dominante è difficile, soprattutto quando questo è colluso con ambienti del malaffare o della criminalità organizzata, come avviene purtroppo quotidianamente in Calabria. E’ assai significativo che il dott. De Magistris, che reputo magistrato coraggioso e di grande valore morale, sia stato frenato e screditato per aver osato indagare sul sistema di corruzione vigente in Calabria ed in Italia. E questo nonostante abbia ricevuto il plateale sostegno di centinaia di migliaia di cittadini, con raccolta di firme e proteste di ogni tipo. Togliendogli l’inchiesta “Why not” hanno cercato di evitare una nuova Tangentopoli. Ma credo e spero che non riusciranno nello scopo. L’onda di indignazione che si è alzata è determinata e sta organizzandosi, e questa volta non basterà cambiare la classe dirigente – come successe all’epoca – per mettere a tacere le cose. Ci dovrà essere una reale svolta del sistema.
9) Tu sei un assiduo lettore di utopia. Ci vuoi dare un giudizio ?
Leggo Utopia con molto interesse e molta ammirazione. E’ una testimonianza tangibile del fatto che la generazione dei giovani di oggi non è per nulla superficiale e apatica come spesso e sbrigativamente la si etichetta. Anzi è informata e istruita sugli avvenimenti del mondo e capace di prendere posizioni rispetto ad essi. Il mio giudizio, pertanto, non può che essere più che positivo. Mi congratulo con Voi e auguro lunga vita al Vostro progetto editoriale.
10)Cosa pensa del Partito Democratico? E chi vedresti bene come segretario locale ?
Non ti nascondo Pasquale che il progetto del Partito Democratico mi ha affascinato da subito e continua ad affascinarmi tuttora. Un grande partito dei riformisti del nostro Paese. In Calabria, però, com’era facile supporre, è nato con i presupposti sbagliati e con logiche che avrebbe dovuto da subito superare e mettere al bando. Non si può pretendere di cambiare l’Italia se non ci si ripromette con risolutezza di risolvere i gravi problemi del Mezzogiorno. Per quanto riguarda il segretario locale del partito, non saprei al momento chi indicare. Spero solo che sia una persona giovane e di carattere.