Il 27 gennaio 2014 i cittadini di Bisignano si riuniscono in assemblea permanente presso la sala del Consiglio Comunale per protestare contro la realizzazione del mega impianto di rifiuti, voluto dalle Amministrazioni comunale e regionale. L’assemblea si scioglie nel momento in cui i cittadini decidono di accettare l’invito di sua Eccellenza il Sig. Prefetto di Cosenza di sospendere l’agitazione e partecipare, in delegazione, a un incontro in Prefettura.
L’incontro con il Prefetto si tiene dopo venti giorni, il 17 febbraio. Io faccio parte della delegazione nominata dal Comitato civico. Insieme a me compongono questa delegazione: Sandro Perrone, Mario Palermo, Silvana Astuni e Daniela Serrago, (fondatori e attivisti del Comitato Civico per il NO alla piattaforma rifiuti), i colleghi Consiglieri comunali di opposizione Roberto Cairo, Sandro Vilardi e Andrea Algieri; Ivo Scrivano in rappresentanza degli agricoltori. Insieme a noi al tavolo il Prefetto, tre Suoi collaboratori, il Dirigente Generale del Dipartimento Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, Ing. Bruno Gualtieri; il Sindaco, il Vicesindaco e l’ing. Papaianni per il Comune di BIsignano; il Sindaco e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Luzzi.
Fuori dalla Prefettura, in piazza XI settembre, una cinquantina di cittadini di Bisignano venuti ad accompagnarci a questo incontro e a manifestare pubblicamente il loro dissenso ai rappresentanti di Regione e Prefettura.
Il tavolo entra subito nel vivo della discussione: il Prefetto chiede a noi di addurre ragioni tecniche per mettere in discussione l’utilità dell’impianto e la legittimità dell’operazione politica amministrativa e chiede all’ing. Gualtieri di relazionare in merito ai piani della Regione. Quest’ultimo prende la parola e spiega le ragioni dell’impianto e della fretta di realizzarlo, per non perdere i relativi finanziamenti europei. Lo ascoltiamo in silenzio. Gli interventi che succedono al Suo confutano quello che Lui dice. La discussione si anima, con qualche momento di tensione tra i componenti delle due parti del tavolo. Le nostre ragioni però sembravano essere sottovalutate o addirittura ridicolizzate, quasi come un capriccio di persone ignoranti, quando invece, insieme alle congrue e argomentate riflessioni abbiamo presentato anche un nutrito dossier, in cui sono stati inserite tutte le legittime perplessità circa l’operazione amministrativa e le caratteristiche tecniche dell’impianto.
Dopo diversi interventi e verso la fine della discussione, prendo la parola e affermo:
<<Grazie Eccellenza per averci dato questa opportunità. Io credo che questa discussione si portando avanti sul piano sbagliato. Lei ci ha chiesto di apportare delle argomentazioni sulle caratteristiche tecniche dell’impianto, Io però, oltre alle argomentazioni tecniche che abbiamo fin qui con dovizia di particolari espresso, credo che la questione vada affrontata su un altro piano, che è quello politico-amministrativo. Perchè la questione, caro Prefetto, più che tecnica è politica!
– E’ politica perchè ci ritroviamo una convenzione approvata tra la Regione Calabria e il Comune di Bisignano per un mega impianto di rifiuti senza che nè Comune, nè Regione avessero informato di questa operazione i Cittadini e i loro rappresentanti istituzionali.
– La questione è politica perché si è impegnata la costruzione di un impianto dal costo stimato in 22 milioni di euro senza la necessaria, doverosa concertazione con i portatori di interesse del territorio. A Torino, nel 2000, per scegliere il sito di una discarica a Provincia ha istituito un tavolo con 46 componenti che hanno lavorato per oltre un anno regolarmente. Qui sito e impianto sono stati decisi senza nè trasparenza, nè coinvolgimento, nè rispetto delle popolazioni.
– E’ politica perchè la Regione Calabria, e il Dipartimento Ambiente stanno agendo come se si trovassero ancora in regime di commissariamento del settore rifiuti, autorizzati da legislazione speciale, mentre come sappiamo il Commissariamento è finito (dopo 17 infruttuosi anni) e ora si è costretti ad agire conformandosi alla legislazione ordinaria in materia amministrativa
– E’ politica perchè Lei caro Ing. Gualtieri, su tre volte che la Commissione Ambiente della Regione Calabria ci ha convocato a Reggio per discutere di questo impianto, non si è presentato neanche una volta (!!!) Avrà avuto le Sue buone ragioni, non lo mettiamo in dubbio, ma sta di fatto che queste cose che ci ha spiegato stasera doveva spiegarcele prima che si firmasse il contratto e non lo ha fatto, assentandosi dai lavori della apposita Commissione regionale.
– E’ politica la questione perchè si è autorizzata la costruzione di un mega impianto di rifiuti in una delle aree più fertili della Calabria dal punto di vista agricolo e produttivo, ossia la Media Valle del Crati, con numerosi prodotti di pregio agricolo, come i prodotti DOP, (fichi, vini, olio, liquirizia) DOC e IGP!
– E’ politica perché si vuole costruire questo mega impianto in una porzione di territorio vincolato da più punti di vista (come è stato egregiamente spiegato finora)
– E’ politica perché in un momento di ”antipolitica” si è approvata un’operazione enorme senza la necessaria trasparenza politica e amministrativa.
– E’ politica perchè qui di sbagliato non c’è solo questo mega impianto ma tutto il Piano regionale dei rifiuti, che è obsoleto e devasta il bellissimo territorio calabrese con impianti enormi e inquinanti!
– E’ politica perchè l’ing. Gualtieri, scambiando il fiume Mucone con il fiume Esaro, ha dimostrato di non conoscere la nostra zona, e di voler autorizzare un impianto del genere senza essere mai venuto a interessarsi della zona e delle sue peculiarità e vocazioni economiche e sociali.
Per tutte queste ragioni non possiamo essere d’accordo alla costruzione di questo impianto, perché lo contestiamo da un punto di vista non solo tecnico, ma soprattutto politico e amministrativo! >>
Mentre parlavo il Prefetto mi ha interrotto più volte dicendo che la questione politica non Gli interessava. (sbagliando, secondo me!)
Io ho comunque finito l’intervento con determinazione e nella discussione che ne è seguita successivamente ho quindi aggiunto che non sempre le Istituzioni, in quanto Istituzioni, si comportano bene e fanno gli interessi delle persone che rappresentano. Le Istituzioni possono agire in modo scorretto, e in questo caso tutte le Istituzioni che stanno concorrendo a questo processo decisionale stanno sbagliando!
La discussione è proseguita con qualche altro intervento, ma di fatto non Vi è stata da parte del direttore Gualtieri, nè dei rappresentanti della Giunta comunale di Bisignano la volontà di considerare la sospensione del procedimento di costruzione della piattaforma. Il Prefetto, da parte Sua, chiudendo la discussione, ha tenuto a precisare la Sua impossibilità a intervenire nel processo decisionale avviato.
All’uscita dalla Prefettura, il Sindaco di Bisignano è stato mal accolto dai cittadini di Bisignano che Gli hanno gridato dietro: ”vergogna!”, ”giuda!”, ”traditore!”, ”Ti sei venduto il territorio!”. Lui, scortato da alcuni funzionari della prefettura è andato via e Noi, dopo aver riferito alla gente che ci aspettava, ci siamo dati appuntamento nel continuare l’impegno e salvare la nostra valle da questa scellerata e sbagliata decisione politica e amministrativa!