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on. Franco Laratta - Partito Democratico

Portato a conoscenza nel dettaglio della preoccupante questione del Santuario di Sant’Umile da Bisignano, l’on. Franco Laratta ha inteso interrogare in Parlamento Ministri competenti e Presidente del Consiglio. Di seguito il corpo dell’interrogazione:

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Da on Franco Laratta

Al Presidente del Consiglio
Al Ministro dei Beni Culturali
Al Ministro delle Attività economiche e produttive

Interrogazione urgente e a risposta scritta

Premesso che
Il Santuario di Sant’Umile da Bisignano, con annesso convento, è chiuso da circa tre anni per una piccola frana sul retro ed è in attesa dell’esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza e la riapertura. Lavori che ritardano nonostante il Cipe abbia impegnato un apposito finanziamento di un 1.100.000 euro ed ai quali invece va data sollecita esecuzione per evitare l’aggravamento dell’instabilità dell’edificio.
Com’è noto a tutti, il 14 febbraio 2010 una parte della collina sul retro di tale Santuario è scivolato a valle, mettendo a rischio la stabilità e la sicurezza di un edificio risalente al XIII° secolo e di grande valore storico, artistico e religioso.
In seguito a tale dissesto idro-geologico, le Istituzioni interessate hanno deciso la chiusura del complesso e lo spostamento di molti oggetti sacri ed opere artistiche in altri luoghi più sicuri. La stessa comunità francescana che lo abitava ha traslocato in altra sede.
Il problema consiste nel fatto che da allora, circa tre anni fa, i lavori di messa in sicurezza della collina non sono ancora iniziati, ne è stata fornita una previsione certa del loro inizio e del loro svolgimento.
Questo naturalmente è fonte di grande disagio e preoccupazione per le popolazioni interessate, che si sono costituite in comitati di protesta per sollecitare i lavori di consolidamento, soprattutto in considerazione del fatto che il luogo ha acquisito uno straordinario potenziale turistico-religioso per essere la casa spirituale di Sant’Umile da Bisignano, canonizzato in piazza San Pietro a Roma il 19 maggio 2002 da Papa Giovanni Paolo II.
Con tale canonizzazione, il Santuario di Sant’Umile da Bisignano è divenuto uno dei luoghi spirituali di riferimento della cristianità, e l’ulteriore ritardo dell’esecuzione dei lavori e quindi della riapertura del sacro luogo, inevitabilmente si traduce in un danno non solo spirituale e culturale ma anche economico, considerato che il turismo religioso fa muovere ogni anno nel nostro Paese decine di milioni di persone. Mettere pertanto in sicurezza al più presto il sacro edificio, e restituirlo così al culto, è un’improcrastinabile priorità.

Tutto ciò premesso
Si intende sapere

Se il Governo sia a conoscenza di quanto su esposto;
-che cosa intenda fare, per quanto di sua competenza, per sollecitare e ottenere l’immediato avvio dei lavori, con fondi CIPE, relativi alla messa in sicurezza del Santuario di Sant’Umile da Bisignano;
se non intenda attivarsi per giungere alla riapertura del suddetto Santuario, nel più breve tempo possibile, per così restituirlo ai fedeli della Diocesi di Cosenza-Bisignano e a tutti i devoti del santo che ogni anno giungevano numerosi al Santuario, ai tanti turisti che hanno sempre visitato questo territorio;
se non si ritenga infine opportuno sostenere con incentivi e aiuti finanziari le attività economiche della zona, la cui crisi è stata aggravata anche dalla chiusura del detto Santuario.

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