L’amministrazione comunale di Bisignano si rivolge (solo dopo aver firmato la convenzione per la costruzione dell’impianto) ad un esperto di chimica e tutela della salute e dell’ambiente, il prof. Federico Valerio, per avere lumi in merito all’impatto ambientale della piattaforma dei rifiuti. Di seguito il Suo curriculum e la sua risposta, che confermano le nostre legittime perplessità e obiezioni tecniche in merito all’operazione politica e amministrativa condotta irresponsabilmente da Regione Calabria e Comune di Bisignano.
Curriculum
Il Dr. Federico Valerio è nato a Napoli nel 1946
Nel 1972 ha conseguito la Laurea in Chimica presso l’Università degli studi di Genova.
Nel 1973 è stato assunto come assistente chimico presso il Consorzio Antineoplastico della Provincia di Genova.
Nel 1980 diventa assistente di ruolo dell’Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro di Genova
Nel 1993 è nominato Aiuto presso lo stesso Ente, con la responsabilità della conduzione del servizio di Chimica Ambientale, carica mantenuta fino a Gennaio 2012.
Dal febbraio 2012 in congedo, per raggiunti limiti d’età
Ha fatto parte di gruppi di lavoro UNICHIM e dell’Istituto Superiore di Sanità, è stato consulente della Regione Liguria per la tutela della salute negli ambienti di lavoro, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Liguria e perito d’ufficio in diverse cause ambientali.
Il laboratorio da lui diretto è stato dichiarato dal Community Bureau of Reference (BCR), Laboratorio Certificante le concentrazioni di IPA nei seguenti campioni di riferimento: CRM 088 (fanghi), CRM 254 (terreni industriali), CRM 535 (sedimenti).
Ha realizzato indagini, finalizzate a valutare l’esposizione della popolazione a cancerogeni per conto di: Regione Liguria, Comuni di Genova, La Spezia, Quattordio (Al), Ceranesi (GE), Spinadesco (Cr), Gubbio, Cologna Veneta (Vr), Quiliano (Sv), Savona, Sarzana, Provincia di Genova e La Spezia e per diversi Enti pubblici e privati, AMIU, ENEL, ACI di Massa e La Spezia, Legambiente.
E’ primo autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali.
Ha acquisito esperienze sulla gestione di rifiuti tossici, sull’impatto ambientale dei trattamenti a caldo e a freddo dei rifiuti urbani, dei cementifici e degli impianti a biomasse. Su questi argomenti ha fornito e fornisce consulenza a Comuni e Enti Pubblici
Iscritto all’Ordine dei Chimici.
E’ membro delle seguenti Società Scientifiche: Società Italiana Chimici, Medici per l’Ambiente.
Nel 2009 è stato nominato responsabile scientifico dell’Osservatorio Salute – Ambiente, istituito dal Comune di Genova.
Attualmente svolge un’intensa attività di divulgazione scientifica, anche come componente del Comitato scientifico dell’Università Popolare dell’ Età libera Uniauser e di Palazzo Verde di Genova (Centro di informazione ed educazione sull’ambiente).
PARERE:
Ho avuto notizia che a Bisignano, in provincia di Cosenza, potrebbe sorgere una piattaforma ad alta tecnologia, con una capacità di trattamento di 180.000 tonnellate/anno, finalizzata al recupero riciclaggio spinto di Materie Prime Seconde, a valle della Raccolta Differenziata.
La piattaforma sarà affiancata da un impianto per la produzione di compost di qualità, un digestore anaerobico che, utilizzando il biogas prodotto, fornirà alla piattaforma tutta l’energia necessaria.
Troppo bello per essere vero?
Il dubbio viene constatando che in Calabria, nel 2010, la Raccolta differenziata era ferma al 12,43% con la provincia di Cosenza al 14,1%.
E se il Piano della Regione Calabria ritiene strategica la realizzazione delle piattaforme, come quella di Bisignano, poco o nulla dice su energiche politiche regionali per incrementare la raccolta differenziata e raggiungere l’obiettivo minimo di Legge del 65%.
E il fatto che l’inceneritore di Gioia Tauro sia sotto utilizzato per carenza di Combustibile da Rifiuto (CDR, ora per legge ribattezzato Combustibile Solido Secondario) fa sospettare che le piattaforme saranno prevalentemente usate per produrre combustibile solido secondario e per vendere elettricità “verde” prodotta con il biogas a prezzi incentivati.
L’amministrazione di Bisignano mi ha chiesto un parere. Ed ecco quello che ho scritto, in base alle scarne informazioni ricevute.
“Il Punto debole del Piano della Regione Calabria è quello di rinunciare a priori a raggiungere gli obiettivi minimi di Legge per la raccolta differenziata, ossia il 65%.
Esperienze consolidate realizzate in tutt’Italia confermano come, con la conversione a sistemi di raccolta Porta a Porta e di prossimità per aree rurali ed urbane con elevata densità abitativa, differenziare il 65% della produzione di materiali post consumo, sia possibile.
Solo il Porta a Porta può garantire l’alta qualità dei materiali differenziati e quindi l’avvio a nuovi cicli produttivi.
Questo è particolarmente vero per la produzione di compost e il suo uso agricolo.
Pertanto il mio consiglio è che alla piattaforma di Bisignano arrivino solo frazioni umide da frazioni differenziate.
Per garantire la vendita del compost per uso agricolo e giardinaggio è necessario che l’impianto preveda linee separate per trattare l’umido di qualità (mercatali, mense, scarti vegetali) da umido “grigio” come ad esempio i fanghi di depurazione, il cui compost potrà essere utilizzato a scopi meno pregiati.
La buona pratica prevede che il digestato, proveniente direttamente dalla digestione anaerobica sia sempre compostato , insieme a cippato di legno (potature ulivi, alberi da frutto…).
Tale pratica è da preferire all’uso diretto del digestato come ammendante agricolo.
Per quanto riguarda la produzione di biogas, le buone pratiche prevedono che il biogas ( miscela in prevalenza fatta di metano al 55-60% ed anidride carbonica) sia raffinato per concentrare il metano ad oltre il 95% e permettere l’immissione di questa miscela raffinata ( denominata biometano) nella rete di distribuzione del metano.
Dopo raffinazione il biometano può essere utilizzato anche per l’autotrazione.
Il biometano in rete può accedere ad incentivi governativi e dal punto di vista ambientale permette di sfruttare a pieno l’elevato potere calorifico di questo gas.
L’utilizzo energetico del biogas presso la piattaforma presenta due gravi inconvenienti:
– non permette il recupero del calore residuo ( 80% del potere energetico) per gli alti costi della rete di teleriscaldamento e per la indisponibilità di un’utenza che abbia bisogno di calore anche nella stagione estiva
– concentra nel sito che ospita la piattaforma tutti gli inquinanti emessi dai motori a biogas per produrre elettricità
Se , come immagino Bisignano dispone della rete di distribuzione del gas, l’immissione del biometano in questa rete, al posto di metano d’importazione, non modificherà in modo sostanziale la qualità dell’aria della località che ospiterà la piattaforma.
L’uso energetico locale del biometano si potrà limitare a quello degli autoconsumi di elettricità e calore della piattaforma e in questo caso si potrà avvalere dei bassi fattori di emissione del biometano, simili a quelli del gas naturale distribuito dalla rete del gas del nostro Paese.”
Pubblicato da Federico Valerio a 00:01