Sono stato alla mostra ”Riscatti” del prof. Marcello Walter Bruno e Gli sono grato per avermi invitato a visitarla. La Sua arte consiste nel prendere foto famose, sovrapporvi degli oggetti specifici, e ri – fotografarle.
Tra tutte le opere, quella che mi ha colpito di più è questa che allego, che ritrae il volto di Ernesto Guevara eclissato da Paperino, il famoso personaggio dei cartoni animati Walt Disney. Secondo l’interpretazione dell’autore è una provocazione che sta a indicare come il consumismo abbia vinto sul comunismo, l’edonismo sulla rivoluzione, l’egoismo sulla solidarietà. Il consumismo ha effettivamente prevalso e l’opera è di straordinario valore artistico. E’ pur vero però che l’anelito alla giustizia sociale è un avversario invitto e immortale perchè sempre pronto a rialzarsi e a lottare. Un mito, quello della rivoluzione per la libertà e la giustizia, sempre vivo e sempre forte che non smetterà mai di condizionare in positivo le sorti del genere umano.
Con questa riflessione voglio approdare a un’altra riflessione, quella sullo sviluppo generale dell’umanità. A mio avviso, lo sviluppo dell’umanità procede su 2 grandi binari o si avvale di 2 grandi ali: l’ETICA e l’ECONOMIA. E così come i binari o così come le ali permettono movimento solo se sono paralleli e sintonizzati e sincronici. Cerco di spiegare meglio questo mio pensiero.
L’economia rappresenta ciò che è UTILE, e perseguito in quanto tale. L’etica rappresenta invece ciò che è GIUSTO, e perseguito in quanto tale. In questo senso mi pare che il sistema economico liberista abbia prevalso sul sistema economico comunista, in quanto il liberismo permette il trionfo dell’economia (ciò che è perseguito in quanto ritenuto utile, non importa se a pochi o a molti) sull’etica (ciò che è ritenuto giusto e lo rappresenta). Difatti il consumismo (che ne è scaturito) sacrifica dignità e diritti degli uomini, degli animali e dell’ambiente sull’altare della crescita e della ricchezza.
Si potrebbero fare migliaia di esempi di questo tipo, ma basti pensare semplicemente (per quanto riguarda gli esseri umani) allo sfruttamento della classe operaia che avviene ancora in Italia e in molti paesi del mondo, ai danni alla salute compiuti in nome e per conto del progresso attraverso la produzione a tutti i costi, alla concezione dell’esser umano come bidone di consumo (attirato e irretito come pesce da pubblicità ingannevoli, con messaggi subliminali che mirano a destare paure e desideri inconsci), allo spreco di cibo in alcuni Paesi e alla mortalità per fame in altri.
Per quanto riguarda gli animali, si pensi invece al modo come essi siano allevati e uccisi. Pensiamo ai polli in batteria o agli altri animali da allevamento industriale, cresciuti senza pietà in spazi angusti, dove passano tutta la loro misera vita snaturando i cicli della vita biologica, riempiti all’eccesso di farmaci e ormoni, torturati e uccisi senza nessuna regola di rispetto e pietà. Youtube è pieno di filmati che lo denunciano e dimostrano.
Pensiamo, infine, all’ambiente. Al modo come esso venga ripetutamente violentato in nome del progresso. Pensiamo all’inquinamento (di ogni genere: atmosferico, acustico, elettromagnetico, radioattivo, biologico, idrico, del suolo, luminoso, termico) alla devastazione di foreste, coste, montagne, pianure, corsi d’acqua; alle isole di plastica che galleggiano nei mari e negli oceani o alle migliaia di rottami aero e astronautici che girano da anni intorno al pianeta come satelliti.
Il liberismo dunque, che ha funzionato con l’affermazione del capitalismo e la degenerazione inevitabile nel consumismo, macchina infernale prossima a fagocitare se stessa, è consistito e consiste tuttora nel trionfo dell’economia (ciò che è utile) sull’etica (ciò che è giusto). Il liberismo ha fatto prevalere l’economia a scapito dell’etica. Per queste ragioni esso è ormai, per fortuna, sempre più messo in discussione e vicino al suo epilogo.
Il comunismo invece, che è stato il più strenuo oppositore del liberismo, ha fallito perché mirava al prevalere dell’etica (ciò che è giusto – per gli esseri umani e per il pianeta nel suo insieme) sull’economia. In questo caso mi pare si sia avuto uno sbilanciamento a favore dell’etica e a scapito dell’economia. La storia insegna infatti che laddove il comunismo ha avuto un’applicazione pratica esso ha evitato si l’accumulo di grandi capitali e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo ma ha tarpato le ali dell’economia, impoverendo le società governate. Il comunismo quindi è stato eclissato dal liberismo (come l’opera di Marcello Walter Bruno ci ricorda) perché al contrario di quest’ultimo ha teso a fare l’errore opposto, ossia a far prevalere la giustizia (individuale e sociale) sulla convenienza e l’utilità (individuale e sociale). L’etica sull’economia.
Come detto in precedenza però, a mio avviso lo sviluppo (quello autentico) ha bisogno dell’equilibrio, del parallelismo, della sintonia e sincronia dell’etica e dell’economia. Il dominio dell’una sull’altra genera, a mio personale avviso, benefici effimeri, precari e conseguenze perverse e nefaste.
Da questo punto di vista ritengo, con non poca speranza, che l’epoca che stiamo vivendo sia un’epoca di transizione verso un modello economico globale che finalmente faccia equivalere l’etica e l’economia. Un sistema di regolazione della società che sia al contempo economico ed etico. Utile e giusto. Efficiente ed equo. Un sistema che si basi sulla sintonia tra l’etica e l’economia e non sul prevalere dell’uno sull’altro. La terza silenziosa ma potente rivoluzione industriale (Rifkin) mi pare stia aprendo e affermando sempre più questo equilibrio, necessario ad uno sviluppo autentico e diffuso.
Per realizzare quindi un avvenire finalmente giusto ma utile, utile ma giusto, è necessario impegnarci con forza poiché esso non è molto lontano!